È necessario distinguere due forme di Sindrome da occhio secco:
- Primarie (Sindrome di Sjögren), cioè manifestazioni oculari di una malattia generale autoimmune, come ad esempio lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, sclerodermia ecc.
- Secondarie, dovute ad un’eccessiva vaporizzazione del film lacrimale (blefariti, congiuntiviti, uso protratto di lenti a contatto, ridotta secrezione senile, ridotta secrezione dovuta a farmaci, a ipovitaminosi A, a uso protratto di colliri)o ad una ridotta produzione di fluido lacrimale.
L’occhio secco è una malattia dovuta a differenti cause ed è caratterizzata da modificazioni della superficie oculare, tanto è vero che la composizione del film lacrimale risulta essere alterata a livelli variabili in tutte le malattie che interessano la superficie oculare. La definizione attuale di occhio secco è quella di una malattia caratterizzata da un danno alla superficie dell’occhio causato da una diminuzione di produzione dei componenti lacrimali e/o di un’aumentata evaporazione delle lacrime stesse. Pertanto bisogna distinguere due forme di malattia: una provocata dalla ridotta produzione di fluido lacrimale, l’altra da una eccessiva perdita della componente acquosa delle lacrime, legata ad un’aumentata evaporazione dell’acqua dalla superficie dell’occhio.
Un’altra importante causa di occhio secco è la parafisiologica riduzione della secrezione lacrimale conseguente all’invecchiamento. Si è osservato che nell’adulto sopra i 60 anni è molto comune lo sviluppo di un deficit dello strato lacrimale acquoso. Spesso sono le condizioni ambientali che ci circondano quotidianamente che determinano un progressivo deficit della parte acquosa del film lacrimale, con conseguenti stati di sofferenza della superficie oculare spesso sottovalutata. Basti pensare all’uso dell’aria condizionata in macchina, in ufficio, in casa. In queste condizioni aumenta in modo considerevole l’evaporazione della fase acquosa del film lacrimale, così per un certo periodo si ha un aumento della secrezione lacrimale per compensare la perdita.
Anche chi sta davanti al terminale per diverse ore quotidianamente può andare incontro agli stessi problemi sempre per deficit della fase acquosa del film lacrimale dovuta a eccessiva evaporazione, perché l’utilizzatore di computer tende ad ammiccare meno frequentemente del normale. Tale evaporazione porta alla riduzione della parte acquosa con aumento dei sali nella parte rimanente, provocando anche bruciori.
Le forme iatrogene legate all’assunzione di farmaci per via sistemica, sono molto diffuse: beta bloccanti, diuretici, miorilassanti, antibiotici e ansiolitici sono in grado di determinare, nel tempo, sintomi e quadri obiettivi di occhio secco molto simili a quelli clinicamente osservabili nelle forme da iposecrezione lacrimale primaria. Anche la terapia locale cronica (per anni) con colliri contenenti conservanti può provocare sofferenza delle cellule della superficie oculare con segni clinici simili.
Nelle allergie, lo stato infiammatorio presente può creare alterazioni del film lacrimale con secondaria sintomatologia da occhio secco.
Si può avere un film lacrimale instabile anche nelle forme post‑congiuntivite virale. In questi casi l’infiammazione congiuntivale può alterare la produzione delle ghiandole sparse sulla congiuntiva con conseguente sintomatologia da occhio secco.
Le lenti a contatto richiedono un film lacrimale stabile e sano per un loro corretto uso. Ai pazienti che presentano alterazioni del film lacrimale, non è consigliabile l’utilizzo delle lenti a contatto. Bisogna sempre ricordare che le lenti a contatto sono comunque un corpo estraneo e che il loro uso deve essere subordinato ad un ottimo stato del film lacrimale.